mercoledì 23 marzo 2016

Focarina di Marzo «Non culto delle ceneri, ma custodia del fuoco»

È ridicolo quanto l'arrivo della bella stagione possa influire sull'umore.
Chiamasi meteoropatia.
La vecchia pandina Fiat è pronta ancora una volta, compagna di viaggi, e aspetta di farsi montare l'autoradio nuova, ché i cd da ascoltare son tanti; per il momento si canta stonati senza musica di sottofondo.
L'inverno quest'anno l'abbiamo salutato a Santarcangelo di Romagna, durante la festa della fogheraccia, davanti al Museo Etnografico e le parole di Mario Turci.
Quando il sole se n'è andato e ha lasciato spazio al buio e una mezza luna, accatastiamo ceppi e parti di sedie e mobili. Si alza un odore dolciastro.
Il fuoco brucia sul viso, già caldo e arrossato per i bicchieri di vino rosso, e scoppietta lanciando in aria la cenere incandescente. Più in là c'è la musica dal vivo che dà da ballare e ballano tutti bene. La voglia di buttarsi nella mischia è tanta, sono felice.
Senza farmi scoprire guardo lui e poi lei, parente acquisita ma soprattutto amica, che mi ha aperto un mondo e, per questo, la ringrazio.

E ringrazio anche gli organizzatori dell'evento, che sono i ragazzi di AmarMET.



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