venerdì 11 luglio 2014

La striscia di Gaza e l'umanità israeliana (o quel che ne resta di loro)

Cosa serve per far sì che le coscienze assopite dei più gradi capi politici si risveglino dal loro torpore e provino a scrollarsi di dosso tutto il menefreghismo che le attanaglia?
In Palestina, accadono genocidi, mentre io qui a buttar giù parole con un nodo alla gola e le lacrime agli occhi. Non posso dare nulla, sono impotente e allora mi sento colpevole, colpevole come non mai.
Non si tratta più di guerra, non ci sono due eserciti che si danno battaglia su un fronte. Quello che sta accadendo non è che l'ennesimo atto di violenza, che il più forte riversa sul più debole, senza alcuna scusante e senza alcun pretesto ormai valido. 
Continuo a sperare in un cambiamento, prego che le vittime di questa strage non siano morte invano e che le parole di Vittorio Arrigoni facciano breccia anche nei cuori di coloro che ne sono coinvolti; ma siamo tutti coinvolti.

"Israele farà il deserto e lo chiamerà pace. Il silenzio del mondo civile è molto più assordante delle esplosioni che ricoprono la città, come un sudario di terrore e morte. Restiamo Umani."


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